lunedì 28 novembre 2011

LA STORIA DI PUK

C'era una volta, molto, molto lontano da qui, un piccolo panda di sette anni, si chiamava "PUK".

Puk viveva con la mamma e la nonna alla "casa dei Panda".
La casa dei panda era un grande centro, aperto sulla foresta, qui Puk andava a scuola, al parco, giocava a palla Panda ed era molto felice!

Mamma e nonna panda non uscivano mai dal centro perché avevano paura della foresta e non permettevano neanche a Puk di fare tante cose perchè erano molto timorose e non volevano che si facesse male.

Ogni ogni due settimane però, Puk aveva il permesso di andare nella foresta a passare il weekwnd con papà panda dove lui viveva libero.

Puk adorava andare da papà panda  perché si divertivano un sacco e faceva cose che con mamma non faceva mai!


Giri in bici avventurosi, partite a Panda basket o corse in skateboard! 



A volte si univa a loro "Cherry", la fidanzata di papà, con cui Puk andava molto d'accordo.
Gli piaceva perché era sempre allegra, adorava fare sport, trovava sempre nuovi giochi da fare e faceva torte di eucalipto buonissime!

Tutto andava bene anche se da un po' di tempo, Puk, non sapeva più come comportarsi.
Aveva notato che quando tornava al centro e raccontava che  il suo weekend era andato bene e si era divertito tanto con papà e Cherry la mamma si intristiva.
Puk voleva tanto bene alla sua mamma e non voleva vederla triste così inizio' a non far più vedere che era felice di andar da papa' panda.
Quando papa' lo andava a prendere faceva la faccia annoiata, se voleva sentirlo al telefono lo chiedeva alla nonna quando mamma non era in casa e quando doveva raccontare come era andato il weekend lo faceva in maniera svogliata, senza un pizzico di entusiasmo.

Continuo' così per un po' quando un giorno, prima che papà arrivasse a prenderlo, la mamma disse che la sera doveva cenare con lei. Puk come sempre molto ubbidiente disse di "si" e si incamminò nella foresta col papà e Cherry.

Passo' una giornata pazzesca, si divertì un sacco e il tempo volò così veloce che quando papà Panda gli disse che doveva riportarlo per cena, ci rimase molto male, iniziò a scappare, si arrampicò su un albero e iniziò a piangere.

Piangeva perché voleva stare ancora con papà, ma non voleva deludere la mamma. Scese dall'albero solo quando papà chiamo mamma e chiese se poteva restate a cena con loro e lei acconsentì.


Andavano a periodi quando la mamma era molto impegnata, Puk poteva passare molto tempo col papà in caso contrario aveva solo qualche ora a disposizione.

Puk cresceva e la situazione non cambiava finchè una domenica, a una partita di Panda palla con la sua squadra, Puk si ritrovò  entrambi i genitori a guardarlo.
Non si ricordava neanche l'ultima volta che si erano trovati nella stessa stanza tutti assieme e non aveva idea di come comportarsi.

Voleva salutare papa', ma aveva paura di far rimanere male la mamma cosi' si limito' a fargli "ciao" e a restare in fondo al campo.
Vide la tristezza negli occhi di papa', vide arrivare anche il nonno, stava per correre a salutarlo quando vide mamma panda salutarlo a sua volta..... che situazione, che confusione! Papa' inizio' a chiamarlo facendo gesto di avvicinarsi, nonno che sbracciava perché voleva abbracciarlo, la mamma, la nonna e, e e.....e allora scappò!

Corse via! Corse come non aveva mai fatto, dritto in mezzo alla foresta, su per una montagna, attraverso' un fiume e infine salì su un albero in mezzo ad altri mille dove non l'avrebbero trovato.

Iniziarono subito tutti a cercarlo urlando: "Puuuk! Puuuk ti prego esci fuori!"

Lui sentiva le voci da lontano ma non voleva scendere per niente al mondo!

Iniziò a fare buio e i genitori, Cherry e i nonni erano molto preoccupati! Faceva freddo e la foresta di notte per un pandino era molto pericolosa, e loro volevano solo che Puk tornasse da loro.
E così, avvenne una magia....



Decisero di unirsi e iniziarono a chiamarlo tutti insieme, camminavano insieme, urlavano insieme e lo cercarono insieme in ogni angolo della foresta, sulla cima di ogni montagna e sulle sponde di ogni fiume finchè Puk li sentì!

Sentì tutte le persone che lo amavano insieme e che lui amava a sua volta,  cercarlo!

Allora scese, corse da loro e li abbraccio' tutti, uno per uno, e fece capire loro che aveva abbastanza amore per tutti!

Da quel momento fu Puk a decidere delle sue giornate, poteva vedere chi voleva quando lo voleva.



E FINALMENTE TUTTI ANDARONO DACCORDO!

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Ora pensate questa storia senza lietofine e spostatela nel mondo reale.

Credete si comporti in maniera giusta la mamma?
E il papa' viene sempre accusato di non fare abbastanza, ma siete sicure di dargliene il modo e di non cercare di ostacolare il rapporto?

Non importa che tu sia la mamma, il papa', la matrigna, rendetevi conto che e' sempre il bambino a soffrirne.

le mamme separate sono capaci di diventare molto vendicative.
I papa' separati invece molto disinteressati e assenti.

Ma, non e' che magari, una cosa e' continua conseguenza dell'altra per poi entrare in un circolo vizioso?

Io, che vedo tutto da fuori, sto ancora aspettando il lietofine.

9 commenti:

  1. w i panda!!! adoro i panda, faccio le mie gare con un cappello da panda ed i miei "tifosi" sono il "team panda"
    daje così!
    http://www.stefanolacara.com/2011/07/sponsor-panda.html

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  2. purtroppo queste situazioni sono sempre difficili da gestire. penso che stia all'intelligenza dei singoli: bisognerebbe andare al di là dei propri rancori, per far stare sereno una persona che non centra assolutamente nulla

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  3. Posso capire il rancore di due persone separate... Ma non devono mai andarci di mezzo i figli. Non è una gara a chi è il preferito del bambino. È una gara a chi fa più danni.

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  4. Fortunata come pochi sono figlia di genitori non separati.C'è una bella morale dietro al tuo racconto che va ben oltre il classico lieto fine! grazie per questi attimi di riflessione :)

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  5. le madri sono anche donne gelose ed incarognite, e purtroppo, a volte, mettono quello davanti all'essere un genitore che fa la cosa migliore per il figlio. Alcune se ne rendono conto, altre non riconosceranno mai i loro errori e i figli, e i padri, ne pagano le conseguenze. Sono cresciuta con due esempi di madri che hanno fatto odiare i padri alle loro figlie. MOOOLTO TRISTE.

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  6. Credo che la cosa peggiore sia quando le madri riescono a far passare la voglia ai padri di vedere i propri figli. Perche c'e SEMPRE un problema! SEMPRE!

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  7. ooh che racconto strappalacrime, è triste pensare che dei bimbi possano vivere certe situazioni :(
    Spero nel lieto fine!
    grazie per essere passata dal mio blog!
    in realtà ho imparato a cucire da sola, mi arrangiavo a mano con il punto indietro finchè no ho trovato una vecchia macchina da cucire e mi sono lanciata!
    Poi però ho anche frequentato per un annetto un corso delle Vespertine (scuole civiche comunali di Genova) nel tempo libero, lì ho fatto i vestiti che forse hai visto sul mio blog. Da sola sarebbe stata un'impresa impossibile :)
    Ma se ti va di imparare .. ci sono tanti cartamodelli gratuiti e bellissimi online, stampane uno semplice (tipo le bambole tilda, io ho cominciato con quelle) e prova!
    vedrai che soddisfazioni :)
    baci

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  8. @ Giulia: grazie mille per essere passata e avermi risposto! I tuoi lavori sono così carini che viene proprio voglia di lanciarsi!! Un bacio!

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